domenica 12 settembre 2010

Ode al pesce povero

Mettete una sera in cui non avete voglia di cucinare, metteteci anche che non vi vada di andare in ristoranti prestigiosi ma abbiate voglia di mangiare qualcosa di semplice.
Tutte queste premesse, in un lunedì sera svogliato, ci hanno portato 
“Al Caminaccio” a San Felice del Benaco.
Da fuori il ristorante è piuttosto anonimo e un po’ spoglio; la cameriera ci accompagna gentilmente nel giardinetto sul retro e sorpresa: ci troviamo di fronte un piccolo e grazioso patio circondato da siepi.
La tavola è apparecchiata in modo semplice, ci vengono portati i menù e ci accorgiamo subito che i piatti alla griglia sono il fiore all’occhiello del locale.
Come antipasto prendiamo le aoline fritte che si rivelano gustose, croccanti e non unte e la sardina salata con polenta che a mio marito è piaciuta molto mentre, a mio parere, era un po’ secca e troppo sapida.
Per secondo abbiamo scelto entrambi il coregone alla griglia, buono ma un po’ asciutto.
Abbiamo bevuto un Lugana Castelli, un vino da tavola semplice e fresco.

Prezzo: 52 euro
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Giudizio: 6 ½
Note e considerazioni personali: nonostante ci fossimo presentati alle 21 passate di un lunedì sera, il proprietario ci ha accolti senza problemi e, in un paese piccolo dove le cucine spesso chiudono alle 21 al massimo, non è cosa comune.

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