Questa sera decidiamo di ritornare in un ristorante che ci ha dato sempre grandi soddisfazioni culinarie: l'Osteria Capoborgo a Gavardo.
Entriamo ben decisi a scegliere piatti a base di carne, in quanto mi rendo conto che finora le mie recensioni sono state viziate dal limite delle mie evidenti preferenze gastronomiche.
La titolare, con cortesia e affabilità, ci fa accomodare nell’intima saletta, con luci soffuse e pochi tavoli ben distanziati.
Il locale è arredato con molto gusto, con pezzi spaiati che donano un’eleganza discreta senza cadere nel lezioso; anche la mise en place è semplice e curata.
Ci viene presentato il menù, ma ancor prima di poterlo guardare, la nostra certezza iniziale si sgretola davanti ad una semplice frase:”Se desiderate, oltre al menù, stasera potrete trovare anche la degustazione di pesce crudo e cotto”.
Io e mio marito ci guardiamo negli occhi ed è un attimo: il piacere della tavola prende il sopravvento sulla responsabilità di blogger. Perdonatemi ma anche stasera vi toccherà un’altra recensione di pesce.
Come vino, scegliamo di restare in zona e ordiniamo il Balì di Trevisani: profumato e ben strutturato, si rivela un accompagnamento azzeccato alla nostra degustazione.
Nel frattempo arriva il pane, o meglio, diversi tipi di pane e grissini: un piacere per gli occhi e per la gola.
Si comincia!!
Assaggio di storione in due modi: crudo con ovuli e aglio nero e scottato con patate viola e tartufo. Il sapore è eccezionale e non viene mascherato né dall’aglio (che è davvero molto delicato), né dal tartufo che, al contrario, ne esalta la freschezza.
Dopo una decina di minuti arrivano i piatti principali.
In un bel piatto rettangolare vengono presentati nell’ordine: ventresca di tonno cruda a cubetti, scampo, gambero rosso e gambero di Gallipoli anch’essi crudi, ventresca di tonno scottata, tartara di tonno e una capasanta atlantica. Il tonno era di prima qualità, davvero ottimo; lo stesso vale per i crostacei, soprattutto lo scampo era qualcosa di incredibile come sapore e consistenza. Anche la capasanta era molto buona, anche se, essendo molto grande ne avrei servita solo metà a testa per evitare che stancasse.
Insieme al piatto di degustazione ci vengono portati anche due piattini contenenti due ostriche a testa, posate sopra un letto di sale. Buonissime, grosse e dal sapore burroso.
Al centro della tavola viene posta una pietra ollare ancora calda con dell’astice blu servito a pezzi insieme alle sue uova: tenero e delicatissimo, si sente che la materia prima è davvero eccellente.
Concludiamo con uno spiedino di seppia marinato e scottato: appetitoso e cotto alla perfezione.
L’unico neo di questa spettacolare carrellata è dovuto al fatto che tutti questi piatti ci vengono serviti contemporaneamente e quindi, le preparazioni cotte si sono un po’ raffreddate o, nel caso dell’astice, sono passate leggermente di cottura. Siamo comunque molto soddisfatti e anche piuttosto sazi. Non sappiamo se ci sono altri piatti e quindi aspettiamo curiosi.
L’attesa dura poco, infatti ecco arrivare un divertente sandwich di pane nero, crema di avocado e salmone selvaggio: stuzzicante l’accostamento tra il sapore ruvido del pane nero e quello raffinato del salmone.
Ci viene chiesto se desideriamo il dolce, ma io preferisco chiudere solo con un caffè. Almeno così credo poiché dopo pochi istanti mi trovo di fronte uno spiritoso barattolone di ceramica contenente leccornie di tutti i tipi: spumiglie, liquerizia, lecca lecca: molto scenografico e giocoso. Mi sembra di tornare bambina, quando mia madre nascondeva tutti i dolci di casa in una scatola che teneva ben nascosta nella credenza.
Ma non è finita perché arriva un tripudio di delizie: babà al rum, creme e mousse al cucchiaio, biscottini, mini sbrisolona, cioccolatini ripiene di marmellata e un bel grappolo d’uva per “pulirsi” la bocca. Come si fa a non lasciarsi tentare? Impossibile, infatti abbiamo assaggiato praticamente tutto e non ce ne siamo affatto pentiti!
Prezzo: 134 euro
Rapporto Qualità/Prezzo: Buono
Giudizio: 8
Note e considerazioni personali: Il ristorante è segnalato dalle grandi guide gastronomiche e merita assolutamente la sua fama, sia per quanto concerne la cucina, sia per la modestia e la bravura dei titolari.