sabato 29 gennaio 2011

Osteria Da Pietro

L’Osteria Da Pietro si trova in centro a Castiglione delle Stiviere. Premiata ed elogiata da diverse guide, è meta degli amanti della buona cucina tradizionale, rivisitata con passione e sapienza.


L’ambiente è davvero splendido, ci si trova in un palazzo antico e il ristorante si snoda in due piccole salette con meravigliosi soffitti a volta.
La mise en place è accurata, i tavoli sono ben distanziati e l’atmosfera è intima.
Ci vengono proposti degli invitanti stuzzichini di benvenuto: rotolini di salsiccia avvolti in una sfoglia sottile, cubetti di polenta con la pancetta e crostini di pane al latte con coppa.
La lista dei vini è davvero ampia e la scelta ci risulta difficile ma il maitre, molto cordiale e professionale, viene in nostro soccorso proponendoci un ottimo Borgogna.

Il benvenuto della casa è una crema morbida di cotechino con una nuvola di purè di patate. Ci vengono portate anche due scodelline di un olio molto corposo e aromatico. La crema è densa e sostanziosa e si sposa bene con la dolcezza della patata.



Come antipasto ho scelto le lumache saltate in padella con i carciofi: delicate e gradevoli, creano un interessante contrasto di consistenza con i carciofi croccanti.
Mio marito ordina gli agnolotti di piccione conditi con fegato grasso d’oca ed il loro sugo: non male, anche se avrebbero necessitato di due minuti in più di cottura. Il fegato grasso è delizioso e anche il ripieno di piccione è equilibrato nei sapori. Peccato che il sugo risulti troppo salato e copra quasi totalmente il gusto degli agnolotti.


 
Un attimo di pausa e due chiacchiere ed ecco arrivare i secondi.

Costolette d’agnello con salsa al Marsala su tortino di patate: la carne è morbida e rosata internamente e all’esterno presenta una golosa crosticina dorata aromatizzata con lo zenzero che conferisce freschezza al piatto.


Pernice rossa con tartufo e purè di patate: tenera e appetitosa la carne, forse un po’ troppo asciutta; il tartufo e la crema di patate completano il piatto senza appesantirlo.


Saltiamo il dolce ma ci viene comunque offerta della piccola pasticceria: squisite cocottine di panna cotta e zabaione, della biscotteria secca e, visto il periodo, delle chiacchiere di Carnevale saporite e leggere.

Prezzo: 132 euro in due
Rapporto Qualità/Prezzo: buono
Voto: 8½

giovedì 20 gennaio 2011

Vino del Giorno: Lugana Superiore 2005 - Ca' Lojera

Si dice che il vino bianco sia poco adatto all’invecchiamento. Il Lugana Superiore Ca’ Lojera smentisce questa opinione comune e, con l’affinamento, acquista vigore e carattere.
L’Azienda Ca’ Lojera si trova a sud del Lago di Garda, precisamente a Rovizza, in zona sirmionese, terra di produzione del Lugana D.O.C.
Qui, dagli inizi degli anni Novanta, Franco e Ambra Tiraboschi si dedicano con impegno e passione alla produzione di vino e praticano un’agricoltura a basso impatto chimico.
I grappoli vengono raccolti a mano e il mosto compie la trasformazione in botte di rovere da 25hl.
Il vino si presenta di un bel colore dorato, al naso è  fresco e fruttato con note speziate. Il gusto è corposo, sapido, minerale con una leggera acidità.
E’ un vino complesso e maturo con un’ottima persistenza e un finale leggermente vanigliato.

Scheda tecnica:
Nome: Lugana doc Superiore
Uvaggio: Trebbiano di Lugana 100%
Alcool:13,5%
Terreno: argilloso
Fermentazione: in botti di legno da 25hl

mercoledì 12 gennaio 2011

I segreti del pesce di lago

Da brava lacustre nutro una sana passione per il pesce di lago anche se non è sempre facile trovare ristoranti che lo sappiano cucinare alla perfezione.
 Al Porto” di Moniga del Garda questo problema non sussiste visto che sono più di vent’anni che la bravissima titolare Wanda Perotti emoziona i suoi clienti con i suoi piatti a base di pesce d’acqua dolce.
Il locale gode di una posizione meravigliosa sul lago, nel piccolo e suggestivo porto di Moniga del Garda. L’ambiente è intimo e accogliente, i tavoli sono ben distanziati e la mise en place è essenziale e curata.

Il maitre ci consegna i menù e la lista dei vini e, su nostra richiesta, ci consiglia una bottiglia davvero interessante: Lugana Ca’Lojera.
Arriva il benvenuto della casa: luccio cotto a bassa temperatura con maggiorana su mousse di patate, un piatto delicatissimo e di una morbidezza indescrivibile; viene accompagnato da due crostini caldi e da un’ampollina contenente due fialette di olio di produzione propria.
E' delizioso, con una acidità bassa e una leggera fragranza fruttata.
Il cestino del pane è davvero invitante con sfogliatine, pane nero alle olive, pagnottine alle noci e grissini.

Come antipasto ho scelto il cubo di storione, patate, pomodorini, cipolle di Tropea e basilico: un piatto semplice ma di straordinario effetto, il pesce è tenerissimo, quasi burroso e raggiunge l’equilibrio perfetto di sapore grazie al  pomodoro e alla cipolla.

Per mio marito arriva il mantecato di cavedano all’erba cipollina con polenta grezza bio: bella la presentazione a forma di torre con uno strato di polenta e uno di pesce. Il cavedano, pesce non facile da cucinare, è davvero ottimo e non  perde tono con la mantecatura e la polenta grezza crea un gradevole contrasto croccante.


Per il secondo ci siamo votati entrambi alla tinca al forno ripiena con brunoise di verdure.
Quando arriva il piatto sembra di trovarsi dinnanzi ad un leggero e gustoso arrosto di vitello. La consistenza è delicata ma al primo boccone si sprigiona tutto il sapore del lago. Chiudiamo gli occhi estasiati e ci gustiamo questa bontà fino all’ultimo boccone.
Devo ammettere che ho assaggiato la tinca in diversi posti e nonostante ne apprezzi il gusto l’ho sempre trovata un po’, come dire, di pesante digestione. Dopo aver gustato questo piatto mi sono resa conto che non era il pesce il problema ma la cottura, quindi devo ringraziare Wanda per avermi riappacificato con questo particolare piatto. 

Non ordiniamo il dolce ma ci viene comunque offerta della squisita pasticceria e alla fine, sul tavolo, non restano prigionieri.




Prezzo: 105 euro per due persone
Rapporto Qualità/Prezzo: più che buono
Voto:
Note e considerazioni: Prima di affermare con sicurezza che non gradite il pesce di lago vi consiglio di fare una capatina qui, potreste restare piacevolmente sorpresi. 


mercoledì 5 gennaio 2011

Vino del Giorno: Riesling - Tenuta La Bertolà

Come avevo anticipato nel post precedente, ho voluto riservare un po’ di spazio per parlare di questo vino vicentino che ho avuto l’occasione di assaggiare durante la mia escursione gastronomica al Ristorante “La Peca”.
La tenuta La Bertolà si trova sulle colline del comune di Trissino, a 300 metri sul livello del mare, in uno dei più antichi vigneti che è stato mantenuto nel suo originario habitat circondato da boschi e prati.
Vittorio, Marco, Luciano Margoni Dalle Ore e Massimo Dal Lago, per produrre il loro vino, seguono un rigido protocollo chiamato “Regola della Valle d’Agno” che si fonda sugli antichi principi dell’agricoltura locale.  Qui sono aboliti i concimi sintetici, così come gli erbicidi e gli insetticidi di qualsiasi tipo che danneggiano la microflora e le falde acquifere e oltre ad uccidere gli insetti dannosi eliminano anche quelli utili.
L’ambiente viene rispettato e preservato e non si fa uso dell’irrigazione. Queste sono le regole fondamentali per un’agricoltura consapevole.
Il vino si presenta di un intenso color paglierino con leggeri riflessi ramati. Al naso è pulito con delicati sentori di erbe e fiori bianchi.
Il gusto è morbido e rotondo, perfettamente equilibrato in sapidità e persistenza. Si avvertono note aromatiche di fiori e un dolce finale di frutta tropicale.

Scheda tecnica:
Nome: Riesling D.O.C. Vicenza
Uvaggio: Riesling Renano 100%
Alcool: 12,5% vol.
Vinificazione: Raccolta dell’uva manuale in cassette da massimo 8 kg per mantenere l’integrità del frutto. Dopo la pressatura, l’uva viene posta a fermentare per 15 giorni in serbatoi d’acciaio. Successivamente viene lasciata a contatto con i lieviti di fermentazione per almeno 5 mesi