Questa recensione è del 2009, ma non potevo non parlarne perchè proprio da qui ho iniziato a sviluppare la mia passione per i ristoranti e la cucina.
Daniel Facen, chef del ristorante Anteprima Showcooking a Chiuduno (Bg), porta i suoi ospiti alla scoperta di un nuovo modo di intendere il cibo. La cucina molecolare invade il campo della scienza e ci sorprende con piatti che diventano emozione pura.
Stasera si cena in cucina!
Un piovoso venerdì sera, seguendo la voglia di provare un'esperienza diversa dal solito, io e il mio compagno ci siamo regalati una cena al ristorante Anteprima, a Chiuduno, in provincia di Bergamo, insignito della stella Michelin e di due forchette dal Gambero.
L'ambiente è molto curato e di classe, senza comunque risultare troppo formale. I colori predominanti sono neutri e rilassanti e il personale è assolutamente gentile e competente.
Il tavolo che abbiamo prenotato ha una particolarità: si trova nella cucina, di fronte al bancone dove lo chef Daniel Facen e la sua squadra ci entusiasmano con le loro preparazioni dal vivo. E' un tavolo da due ed è molto ambito, quindi, se volete riservarlo, conviene prenotare con un certo anticipo.
La sensazione è quella di essere nella cucina di casa. Daniel è molto disponibile e cortese e ci spiega la creazione di ogni piatto che parte sempre da un'immagine: il mare, la primavera, i pianeti.
Siamo qui per provare il percorso gustativo legato alla cucina molecolare, quindi ci affidiamo completamente allo chef e ci lasciamo condurre in un gioco magico dove la tavola, tra colori, sapori e profumi, diventa spettacolo, showcooking appunto.
Nell'attesa (e per stemperare l'emozione), il direttore di sala, sempre attento e molto competente, ci offre un aperitivo: uno Spumante Brut di Tallarini, dal gusto soffice e sfumato.
Arrivano anche i grissini al parmigiano e una ciotolina di riso selvaggio fritto. Entrambi molto gustosi. Per accompagnare la nostra degustazione abbiamo scelto un "Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem"di Uberti; mai scelta si è rivelata più azzeccata: un vino eccezionale dal profumo inebriante e complesso e dal gusto persistente ed equilibrato.
Aperitivo "in fialetta"!
Iniziamo con "Hawaiian", un cocktail servito nell'ananas fresco e composto da succo di ananas, rum bianco, latte di cocco e curaçao servito a parte in divertenti fialette da piccolo chimico.
Il drink viene accompagnato da un trancio di cernia con spuma di patate dolci ed erbe fritte, tartare di tonno e King crab, crocchetta di pollo al curry con mandorle e crema alla papaia. Una nota a parte merita la frutta: anguria alla fragola, ananas al frutto della passione, melone all'albicocca e mango al lime. E' come stare sull'ottovolante, il dolce del latte di cocco che sfuma nel sapore delicato della cernia e del tonno, per prepararsi alla gustosa prepotenza del pollo al curry. Per finire la frutta che sa...di altra frutta. Pazzesco e divertente, stiamo tornando bambini e Daniel è il bianconiglio che ci porta nel mondo magico di Alice. Qui non c'è nulla di scontato: gli occhi possono ingannare il gusto.
Anche un piatto classico come prosciutto e melone, si trasforma in una sfera perfetta di acqua di melone che racchiude al suo interno un cubetto di prosciutto crudo.
Giappone vs. Sicilia
Il percorso prosegue con "Il sushi e i fiori", un gambero Sicilia farcito con riso basmati avvolto da una sfoglia di patata al dente con fiori eduli, spuma di molluschi e riduzione di balsamico. Differenti consistenze: duro/morbido e sapori che si rincorrono, fanno di questo piatto uno dei miei preferiti. Mi ha davvero emozionato.
E' il turno di "Encelado", una sfoglia croccante di patata al nero di seppia con zucca sbollentata in acqua e anice stellato, sfere di acqua di mozzarella di bufala e pomodoro verde, scampo all'arancia e ostrica tsalskaya con alga wakame. Questo piatto ha un grande impatto visivo: lo sfondo nero dato dalla sfoglia di patata al nero di seppia, funge da intrigante base cromatica per le sfere dai colori madreperlacei e lo scampo e l'ostrica stupiscono il palato, ammorbidito dai gusti delicati della mozzarella, della zucca e del pomodoro.
Proseguiamo con una sfera croccante al mango che racchiude un parfait di foie gras, pesche marinate in un tokay-pinot gris alsaziano, distillato di terra e spuma di pesche. Il sapore pieno e deciso del fois gras, si stempera nella dolcezza delle pesche e del mango.
L'orto della nonnaIl piatto successivo è un tuffo nel passato. Il cartoccio alle primizie dell'orto con gelato al rabarbaro scava nella memoria delle cose semplici, ricreando la sensazione di una coccola infantile. Il gelato al rabarbaro, fatto con l'azoto liquido, rinfresca la bocca e "chiude" in modo equilibrato il tutto.
Spazio al gioco!
Ci viene portata una cassettina di legno contenente carbone e ghiaccio secco. Il maitre ci spiega che il piatto, chiamato "Miniera" vuole essere una rappresentazione del pasto composto da zuppa, pane e carne, che i minatori erano soliti portare al lavoro.
Quindi cose semplici e gustose. All'interno della cassetta, rischiarati da una luce verde, troviamo una crema di fagioli di Lamon, pane croccante ai semi di papavero e una coscia di quaglia farcita con confettura alle prugne, lenticchie, nocciole caramellate e tamarindo. Bello e di sicuro effetto l'impatto visivo, gustosi e coinvolgenti i sapori.
Cambiamo completamente ambito e assaggiamo un classico rivisitato con grande creatività dallo chef: l'Insalata Nizzarda. Una morbida crema di patate ricopre il fondo del bicchiere e sopra trovano spazio la bottarga (al posto del tonno), gli asparagi di Bassano (al posto dei fagiolini verdi), tuorli d'uovo cotti sottovuoto a bassa temperatura nel grasso dell'anatra, pomodoro confit, aria d'olive, insalata riccia e germogli di barbabietola (al posto delle acciughe). Il bicchiere viene sigillato con extra-vergine solidificato e sfere di aceto balsamico. Per mangiare l'insalata si deve rompere con il cucchiaio l'olio solidificato che mescolandosi agli altri ingredienti crea un mix veramente irresistibile.
Mare mare mare...Voglia di vacanza? Non c'è problema. In un secondo ci si può trovare davanti ad una spiaggia bianchissima con le onde che si infrangono a riva. Infatti, il piatto "Le Sensazioni del Mare", arriva corredato da televisore al plasma e da una cassetta di alghe con essenza di iodio e creme abbronzanti per ricreare la magica atmosfera vacanziera. Cullati dal rumore delle onde, assaporiamo la Capasanta fritta, la tartare di scampi al caviale, i filetti di triglia, gli spaghetti ai ricci di mare, la sabbia bianca al salmone e le onde azzurre al latte vanigliato. Per un lungo momento dimentichiamo la pioggia che scroscia, le incombenze del lavoro e ci lasciamo solleticare i sensi da profumi, colori e sapori d'estate e di salsedine.
Il merluzzo al cioccolato con il suo stimolante gioco di contrasti, ci riporta alla (comunque gradevole) realtà.
Finiamo con un classico, il "Cocinillo", maialino da latte laccato al miele con insalata di asparagi bianchi. Per accompagnare un piatto così corposo abbiamo optato per un bicchiere di rosso di Tallarini. Coinvolgente e completo, un ottimo piatto con un gusto che non si dimentica.
Dulcis in fundo
Dopo questa carrellata di emozioni, non possiamo andarcene senza aver assaggiato il dessert. Le dolci sensazioni: raviolo d'ananas all'olio d'oliva con polvere al cioccolato, gelato al mango con riduzione di barbabietola, spuma di yogurt e biscotto sbriciolato alla barbabietola, bavarese alla vaniglia con gelatina alla menta e all'anice stellato, gelato al pompelmo rosa, granita al mandarino e aria di latte vanigliata, pan di spagna al cioccolato. Una girandola dei sensi.
Caffè e coccole finali racchiuse in una graziosa scatola da portar via, hanno concluso quella che abbiamo definito una grande esperienza culinaria.
Il cibo che si slega da ogni contesto e diventa mezzo di espressione, accompagnandoci di sensazione in sensazione alla riscoperta dell'aspetto ludico del mangiare utilizzando tutti i cinque sensi.